La bellezza di Venezia è nota a tutti, e la bramosia di immergersi tra monumenti e luoghi noti è tanta. Purtroppo non sempre si ha a disposizione molto tempo, a volte la possibilità di soggiornare in città si racchiude ad un solo giorno e una notte.

Cosa si può fare a Venezia in così poco tempo? Tanto!

La città è piccola, e in un solo giorno si possono vedere tante sue meraviglie.

Ma è anche vero che non tutti riescono a districarsi nel dedalo di calli e callette che consentono di raggiungere punti chiave e si finisce di ritrovarsi imbrigliati sempre nei soliti percorsi arci battuti che fanno perdere tanto tempo!

Ho ideato per voi, 2 itinerari, uno per il giorno ed uno per la sera: partendo da Piazza San Marco tra monumenti e spazi aperti saranno il vostro filo di Arianna nell’intricato labirinto veneziano.

Non spaventatevi se vi sembrano lunghi, Venezia è piccola e le distanze sono brevi, ma occorre camminare molto, un po’ a piedi e un po’ in vaporetto, quindi armatevi di scarpe comode!

Dopo aver percorso la città in lungo e in largo, prima di immergersi nella notte della Laguna occorre riposarsi e allora vi consiglio anche un affascinante luogo dove soggiornare, proprio dietro Piazza San Marco, all’ombra del Campanile.

Che fate? Venite con me?

Itinerario Day: dedichiamoci all'arte

Non c'è luogo di Venezia che non narri la sua millenaria storia di splendore e potenza, di ricchezza e benessere: una stratificazione storico-artistica di grande importanza e fascino. Partendo da Piazza San Marco sono tanti i luoghi di interesse storico-artistico da poter raggiungere passeggiando a piedi.

E allora cominciamo proprio da Piazza San Marco il cui complesso di monumenti e musei va sotto il nome di area marciana. Iniziamo il nostro itinerario dal Palazzo Ducale, capolavoro dell’arte gotica veneziana, antica dimora dei Dogi. Il fascino di questa struttura è data dalla singolarità costruttiva che crea quasi un paradosso statico: esili e sottili colonne che definiscono i due piani più bassi vanno a sorreggere la maestosa mole del corpo principale, completamente chiuso a meno di finestre con arco a tutto sesto di gusto arabeggiante.

Al Palazzo si accede dalla Porta del Frumento e ci si immerge in una serie di capolavori senza tempo: la Porta di Carta, la Scala dei Giganti, la Scala d’Oro, il Loggiato sul Bacino San Marco, le Prigioni e la Sala del Maggior Consiglio con l’immenso dipinto parietale del Tintoretto, rappresentante il Paradiso. Una delitto lasciare Venezia senza averlo visitato!

Proprio accanto al Palazzo Ducale si impone la Basilica di San Marco con le sue cupole arabeggianti ci avvolge con i riflessi dorati dei suoi mosaici, custode delle sante spoglie di Marco, riportate in patria da Alessandria d'Egitto da due mercanti veneziani. Il Tesoro di San Marco, la Pala d'Oro e i mosaici dorati, l'iconostasi e il prezioso pavimento marmoreo, sono solo alcune delle meraviglie custodite al suo interno. La ricchezza degli esterni la rendono poi emblema dell'intera città. Un'ora circa per una visita guidata. Un'ora ben spesa!

Di fronte impera con la sua mole il Paron de casa, come amano chiamare il Campanile di San Marco i veneziani: ricostruito "com'era e dov'era" dopo il terribile crollo del 14 luglio 1902. E' il punto più alto della città dal quale la vista toglie il fiato. Un peccato non salirci.

Una volta scesi dalle altezze del Campanile ci dirigiamo verso la Torre dell'Orologio, anche se non abbiamo tempo di salirci su: opera del Quattrocento, contiene al suo interno un sofisticato ed ingegnoso congegno meccanico che segna il trascorrere del tempo. Sulla sua sommità due colossi di bronzi detti "i do mori" battono le ore con un martello su di una grande campana; nella parte sottostante vi è un carillon che due volte l'anno lascia sfilare sotto gli occhi della Madonna con Bambino, i Re Magi e l'Annunciazione, statue lignee che fanno la riverenza; al livello inferiore un quadrante dalla forma circolare in oro e smalto blu indica le ore, i minuti, le fasi lunari e i segni dello zodiaco. Tale era la bellezza di questa opera che il Maggior Consiglio capeggiato dal Doge, accecò i suoi costruttori per evitare che potessero replicare la realizzazione. Almeno la leggenda narra.

Lasciamo l’area marciana e dirigiamoci al Bacino Orseolo, e da qui imbocchiamo le Frezzaria per raggiungere campo Sant’Angelo, e poi tenendo sempre la sinistra arriviamo in Campo San Samuele, dominato dall’imponente mole di Palazzo Grassi: ultima dimora patrizia realizzata sul Canal Grande prima della caduta della Serenissima, oggi è proprietà del magnate francese Francois Pinault. Luogo vivace e creativo, accoglie interessanti mostre di arte contemporanea e la straordinaria collezione privata di Pianult. Una condivisone di arte e idee a cui prendere parte.

Attraverso Calle Malipiero con uno zig zag tra le calli raggiungiamo Campo Santo Stefano e attraversiamo il Ponte dell’Accademia. Luogo istagrammabile, quindi ci soffermiamo per le foto di rito. Svoltiamo a destra, più o meno sempre dritto tra Fondamenta Ospedaleto e Calle del Bastion arriviamo ai piedi della maestosa Basilica di Santa Maria della Salute, familiarmente chiamata semplicemente Salute. Opera barocca di quel genio di Baldassarre Longhena fu realizzata come promessa votiva in segno di ringraziamento alla Madonna per la liberazione dalla peste che colpì la città nel Seicento, da cui deriva l'appellativo di "della salute", ossia della salvezza. Posta su una grande scalinata a cinque lati, difficile non rimanere colpiti dalla sua mole e dalla sua bellezza, anche di notte quando le acque del Canal Grande si fanno scure, e il tutto perde la cromia dei colori del giorno, lasciandoci un meraviglioso e affascinante quadro in bianco e nero. La peculiarità di questa chiesa sono senza dubbio sono le chiocciole, corrispondenti ai pilastri interni che sorreggono la cupola, che come nastri pronti a svelarsi verso il Canal Grande sorreggono la maestosa cupola: il segno più riconoscibile che caratterizza l’intera zona.

Ritorniamo sulla strada percorsa e ai piedi del Ponte dell’Accademia imbocchiamo Campo de la Carità e poi Calle del Pistor; procediamo tenendo la destra e raggiungiamo Campo San Barnaba, e da qui sempre dritto tra Calle della Madonna e Calle Foscari, passiamo il ponte e raggiungiamo Campo dei Frari: qui troviamo la chiesa più grande della città, Santa Maria Gloriosa del Frari. Opera in tardo gotico veneziano dalle linee semplici ed essenziali, è l’edificio spirituale più ricco di monumenti ed opere dopo la Basilica marciana. Luogo di sepoltura di dogi ed artisti, custodisce al suo interno le spoglie di Antonio Canova, in un monumento funebre realizzato dai disegni di Tiziano, e dello stesso Tiziano. L’interno, ricco di opere scultoree e pittoriche, è dominato dalla bellezza dell’Assunta di Tiziano, sfondo dell’altare maggiore che il Canova definì il più bel quadro al mondo. Fidiamoci di Antonio Canova ed entriamo per fare il pieno di bellezza!

Usciti dalla chiesa inoltriamoci per la Venezia più sconta (nascosta): imbocchiamo Calle Tintoretto, poi Calle Chiovere e giriamo a destra in Fondamenta Sacchere, procediamo a sinistra per Calle Sacchere e poi Calle Traghetto Vecchio. Siamo ritornati sul Canal Grande, attraversiamolo con il Ponte degli Scalzi ed imbocchiamo a destra Lista di Spagna, poi sempre dritto tra Rio Terà San Leonardo, Rio Terà Maddalena ed infine Strada Nova e svoltate poi in Calle Cà d’Oro: siamo giunti alla famosissima Cà d’Oro che con la sua innegabile bellezza riesce ad ammaliare chi la guarda, emblema di una intera città, divenuta uno dei suoi più caratteristici simboli. Espressione tra le più alte del tardo gotico, detto fiorito, l’edificio domina la riva sinistra del Canal Grande con la sua facciata ricca ed asimmetrica, completamente rivestita di marmi policromi dalle tonalità pastello del verde, del bianco e del rosato, cesellata come una trine buranea, ricamata più dall'oscurità dei vuoti che dai pieni. Tortuosa e affascinante la sua storia, oggi custodisce la collezione privata del Barone Giorgio Franchetti, in cui emerge l’opera a cui lui era più affezionato, la più preziosa, il "San Sebastiano" di Andrea Mantegna. Immergiamoci nella bellezza e nella storia!

E’ scesa la sera, il nostro itinerario day termina qui, prepariamoci per la sera!


Itinerario Night: Venezia a cielo aperto, tra spritz e cicchettini

Dopo una giornata in giro per musei e monumenti è ora di rilassarsi e godersi le ore più belle, quando la città si spopola dalla folla mattutina, si accendono le luci, il Canal Grande diventa una seta blu e…. inizia la magia: la bellezza di Venezia di notte è impagabile!

Vi consiglio dei luoghi, aiutandovi a raggiungerli, in cui potrete passeggiare serenamente, accarezzati dalla brezza serale, sorseggiare un aperitivo e consumare una tipica cena veneziana.

Da Piazza San Marco è facile raggiungere la Riva degli Schiavoni: dirigiamoci verso il Bacino e poi girando a destra imbocchiamo la Riva, lunga e larga fondamenta che dalla Piazza arriva sino ai Giardini della Biennale. Un tempo era la "porta del mare", punto di arrivo e di partenza di barche e galeoni, affollata di mercanti e forestieri, casotti in legno e banchi di vendita, tra il via vai di uomini e merci, arteria principale che collegava Piazza San Marco, sede del potere politico e religioso, e l'Arsenale, luogo in cui quel potere si costruiva attraverso l'arte della marineria. Oggi è una elegante passeggiata dove si affacciano numerosi locali e ristoranti di classe, zona molto turistica, ma vivace e briosa, con una vista impagabile sulla Laguna: la Giudecca sulla destra, San Giorgio con il suo campanile e in lontananza il Lido. Una cena con vista mozzafiato!

Se cercate qualcosa di meno formale vi consiglio di dirigervi verso Rialto, quando chiuso il mercato i venditori lasciano il posto a locali e bacari che si popolano di giovani. Da Piazza San Marco raggiungiamo il Bacino Orseolo e poi dritto verso Campo San Luca; svoltiamo poi in Calle del Teatro e poi dritti verso Campo San Bartolomeo; svoltiamo per Salizada Pio X e superato il Ponte di Rialto svoltiamo a destra. Imperdibile è l’aperitivo al Campo dell’Erbaria, un tempo sede del mercato di frutta e verdura, oggi spostato più all’interno. Siamo in uno dei punti più stretti del Canal Grande, dove la riva è bassa e i palazzi della riva opposta pare di toccarli con mano, all’ombra del Ponte di Rialto. Popolata di bacari e locali piccini è il cuore storico della città che vi farà immergere nell’atmosfera della Venezia più vera, quella frequentata dai suoi abitanti: mille voci, colori, profumi, è il posto imperdibile per consumare uno spritz con cicchettini, tipici stuzzichini della cucina veneziana. L’ora dorata del tramonto è quella migliore!

Se cercate una Venezia sconta, più nascosta, allora dobbiamo raggiungere il Sestiere di Cannaregio con Fondamenta Ormesini e Fondamenta della Misericordia: da Campo San Bartolomeo procediamo dritto verso Salizada San Giovanni Grisostomo e poi dritto verso il Campo Santissimi Apostoli e Strada Nova; arrivati in Campo Santa Fosca e raggiungiamo Fondamenta della Misericordia. Si tratta di una delle zone più autentiche di Venezia, è uno dei ritrovi serali e notturni preferiti dai giovani veneziani e non, soprattutto per la presenza di ristoranti esotici e locali di musica jazz dal vivo. Giovane e freak! 

Se non siete attratti dall'esotico o dal jazz allora dirigiamoci verso Campo Santa Margherita: da Piazza San Marco raggiungiamo Calle Larga XXII Marzo e poi dritto fino a Campo del Giglio, Campo San Maurizio e Campo Santo Stefano; superiamo il Ponte dell'Accademia ed imbocchiamo Campo de la Carità e poi Calle del Pistor; procediamo tenendo la destra e raggiungiamo Campo San Barnaba, superiamo il ponte e poi dritto verso il Campo. Qui l'aria è sempre festosa e allegra perchè legata al giovane universo studentesco, poichè le Università di Cà Foscari e dello Iuav sono proprio a poche calli di distanza. Il Campo è disseminato di locali, bar, caffè, birrerie e ristorantini, come un quartiere latino allegro e vivace in cui non ci si annoia mai: l'energia dei giovani studenti è contagiosa e coinvolgete. In questo Campo non si rimane mai soli!

A pochi passi da Campo Santa Margherita si possono raggiungere Zattere anche solo per una tranquilla passeggiata ed un gelato: dal Ponte dell'Accademia procediamo dritto per Rio Terà Foscarini e raggiungiamo la Fondamenta Zattere. Anticamente chiamata Carbonaria per i carichi di carbone che vi arrivavano, oggi deve il suo nome alle grosse zattere cariche di legname che venivano qui condotte dalla montagna. Passeggiata a filo d’acqua affacciato sull’ampio Canale della Giudecca, popolato di locali e ristorantini, molti dei quali dotati di sale esterne su palafitte. Una cena “immersi” nelle acque della Laguna.

Percorriamo le Zattere verso sinistra e raggiungiamo Punta della Dogana, posta nel punto in cui il Canal Grande si perde e si apre nel Bacino di San Marco ed insieme si uniscono nel Canale della Giudecca, con la sua forma triangolare sembra dominare la laguna davanti a San Marco, con la Palla d'Oro, complesso scultoreo costituito da due atlanti che reggono questo "mondo dorato", su cui troneggia la statua di Occasio, della Fortuna che ruota ed indica la direzione del vento, ma rappresenta anche la mutevolezza e l'instabilità della fortuna: non vi sono locali, non vi è musica, ma vi è solo la bellezza di una città unica al mondo! Vi ho condotti in questo minuscolo triangolo di città per lasciarvi beneficiare Venezia e la Laguna con le luci e la calma delle acque, nella tranquillità di un luogo deserto, con un vista impagabile sotto un cielo stellato: all'ombra della statua della Fortuna, una vera fortuna poter godere di tanta meraviglia!

E' ormai notte, è ora di andare a dormire.

Una notte da sogno: l’Hotel Rosa Salva all’ombra del Campanile

Quando si sta a Venezia per così poco tempo è opportuno soggiornare in un luogo centrale, in cui tutto è “a portata di mano”. Ho fatto partire i due itinerari da Piazza San Marco, cuore della città, e la soluzione migliore è quella di poterci anche soggiornare. Appena dietro la Piazza, alle spalle delle Procuratie Vecchie vi consiglio l’Hotel Rosa Salva: piccolo e delizioso, è posto in Calle Fiubera, ed è un gioiello di design contemporaneo, appena ristrutturato. Sviluppato su 3 piani, è provvisto di ascensore rendendo la struttura accessibile a tutti, come anziani e portatori di handicap.

Arredato con un linguaggio moderno, semplice ed essenziale, ma al contempo riconoscibile e di grande personalità, grazie soprattutto agli arredi lignei creati su misura, camera per camera. I soffitti sono originari delle architetture veneziane d'epoche: lunghe travi in legno che scadano l'ambiente azzerando l'impersonalità dei soliti controsoffitti. Le pareti sono arricchite di tessuti preziosi ed anallergici che rendono l’atmosfera calda ed accogliente, e che creano una continuità con i pavimenti, parquet e moquet, che caratterizzano fortemente gli ambienti. I bagni di ogni singola camera sono ampi e spaziosi, dotati di tutti i comfort. Le camere, spaziose ed ariose, dotate di ogni servizio, sono tutte dotate di ampie aperture e quelle più fortunate si aprono con la vista del Campanile di San Marco.

La sala colazione è su due livelli, di cui il primo con vetrata sulla calle, ed è proprio il buffet una delle cose che più vi farà innamorare di questo piccolo hotel: la famiglia Rosa Salva è infatti una eccellenza per l'arte gastronomica veneziana, soprattutto quella dolciaria, vantando generazioni secolari di pasticceri, e quindi la colazione continentale è impreziosita di prodotti artigianali di alta qualità, sempre freschi, per tutti i gusti e per tutte le esigenze. Per coloro che lo desiderassero, l’hotel da persino la possibilità di accedere direttamente alla pasticceria, situata a pochi passi dall'Hotel, per una colazione alternativa.

Il personale, infine, è sempre attento alle esigenze dei suoi ospiti, gentile ed accogliente, preparato e disponibile ad ogni vostra richiesta.

Un soggiorno da sogno, nel cuore della Venezia più bella!