La Chiesa e l'Ospedale della Pietà: un po' di storia

Si eleva come un tempio greco dalla sofisticata Riva degli Schiavoni l'imponente mole della Chiesa della Pietà.

La sua storia è strettamente legata a quella dell'istituzione benefica dell'Ospedale della Pietà, nata nel 1346 con un decreto ufficiale promulgato dal Senato della Repubblica di Venezia, grazie alle opere caritatevoli del frate francescano Petruccio d'Assisi, uno dei maggiori patrocinatori. L'istituto nacque per accogliere i bambini abbandonati e le creature bisognose: da allora la Serenissima sostenne con grande interesse la fondazione. La Pietà divenne così, il più importante orfanotrofio della città di Venezia, e si occupava della formazione e dell'educazione delle giovani orfane, anche con l'insegnamento della musica: grandi maestri si susseguirono alla direzione, tra cui il compositore Antonio Vivaldi, in cattedra dal 1703.

Furono i Governatori della benefica istituzione a promuovere la costruzione dell'attuale chiesa intorno alla metà del XVIII secolo, in sostituzione dell'edificio precedente. I lavori furono affidati all'architetto veneziano Giorgio Massari, abile interprete degli insegnamenti del Palladio e del Longhena. Il santuario fu consacrato nel 1760, ma i lavori proseguirono fino agli inizi del XX secolo, seppur con qualche modifica rispetto al progetto originale.

Oggi la fondazione è ancora in attività con la denominazione di Istituto Provinciale per l'Infanzia Santa Maria della Pietà.


Arte e bellezza nella Chiesa della Pietà

La struttura della Chiesa è di chiaro stampo classico: alte le colonne che si elevano su di un alto basamento e spartiscono lo spazio della facciata in tre sezioni e fanno da sostegno per il timpano triangolo di coronamento. Anche il portale di ingresso ritrae le linee di un piccolo tempio e riporta in dimensioni ridotte il disegno della facciata: al di sopra di questo, un magnifico bassorilievo raffigura la Vergine nell'atto di accogliere caritatevolmente gli orfani.

Prima di varcare il portone di ingresso è interessante osservare una lapide incassata sul plinto della seconda colonna partendo da sinistra. Si tratta di una memoria, datata al 12 novembre del 1548, che ammonisce le famiglie abbienti che abbandonano i propri figli a seguire le prescrizioni date in merito da Papa Paolo III Farnese: queste saranno punite, come lo stesso Pontefice aveva dichiarato, dall'implacabile ira divina in caso di tale ignobile atto. Un interessante spaccato di storia sociale che si connette a quanto detto in precedenza sull'operato benefico della Pietà e che ci prepara all'ingresso in chiesa.

Varcata la soglia a sorprenderci è l'impianto planimetrico dell'edificio: una pianta ovoidale che dona armonia ed eleganza, nata proprio con lo scopo di ottimizzare la diffusione della musica. Lo spazio interno è scandito ed abbracciato dai cori con grate in ferro che corrono lungo le pareti laterali: è qui che si esibivano le cosiddette Figlie di Choro, le allieve del conservatorio musicale, istradate al bel canto da maestri quali Antonio Vivaldi e Francesco Gasparini. Le Putte del Choro, così come pure venivano chiamate le giovani musiciste, erano la punta di diamante della chiesa e dell'istituto ed attiravano con la loro bravura un pubblico di respiro internazionale.

Ma la chiesa offre anche motivo di compiacimento estetico, e non solo storico. Infatti, se alzate gli occhi appena entrati, vi darà il benvenuto un affresco di Giambattista Tiepolo:"La Fortezza e la Pace". Il grande artista veneziano è autore di altri due affreschi: "Le Virtù Teologali" che decorano il soffitto della tribuna e il "Trionfo della Fede", realizzato per il soffitto del coro.

Alla Chiesa della Pietà è legato il nome di un altro celebre artista, Giambattista Piazzetta che realizzò la bella pala d'altare con "La Visitazione": purtroppo il pittore, scomparso nel 1754 non potette completare il dipinto che fu terminato da Giuseppe Angeli, suo discepolo. La pala fa da sfondo al bellissimo tabernacolo impreziosito da figure in bronzo dorato realizzato da un team d'eccezione: Gli Arcangeli Gabriele e Michele sono attribuiti a Giovanni Maria Morlaiter; il San Marco ad Antonio Gai mentre il San Pietro fu realizzato da Giovanni Marchiori.

La Chiesa della Pietà, con annesso ospedale, non è solo un luogo dove ripercorrere pagine importanti della storia veneziana. Ma anche un sacrario artistico, dove poter ammirare l'opera dei più celebri maestri del Settecento Veneziano. Un luogo, però, dove sarà possibile visitare anche un interessante museo di strumenti musicali dell'epoca: un piccolo spazio allestito nel 2004 che raccoglie una collezione di strumenti barocchi, per gli amanti della musica.

Il complesso è visitabile dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:00 al costo di 3.00€.