Nell’isola di San Giorgio Maggiore si trova uno dei parchi più belli d’Italia: il Labirinto Borges. Realizzato come omaggio al grande scrittore argentino a 25 anni dalla sua morte, il labirinto, uno spazio di 2.300 metri quadrati, con oltre tremila piante di bosso alte circa 90 cm, è un vero "capolavoro verde". L’11 giugno 2021 il labirinto ha aperto ufficialmente per la prima volta al pubblico, dieci anni dopo la sua creazione.

L’isola di San Giorgio Maggiore e la Fondazione Giorgio Cini

L'Isola di San Giorgio Maggiore è una piccola isola, situata di fronte a piazza San Marco a Venezia, a soli quattrocento metri di distanza. Il primo edificio che vedrete arrivando in questo piccolo gioiello della laguna è l’omonima e imponente Basilica progettata dall’architetto Andrea Palladio nel 1565. L’isola di San Giorgio è un luogo magico e silenzioso, lontano dal turismo di massa, e per questo, mantiene intatto il suo antico fascino. Qui nel X secolo, i monaci benedettini fondarono il primo monastero, il Monastero di San Giorgio Maggiore, oggi sede della Fondazione Giorgio Cini.

La Fondazione Giorgio Cini, costituita il 20 aprile 1951, è un centro d'arte e di cultura avente l’obiettivo di promuovere il ripristino del complesso monumentale benedettino dell'isola di San Giorgio Maggiore e di favorire lo sviluppo d’istituzioni educative, sociali, culturali e artistiche all’interno del suo territorio. Gli antichi edifici presenti sull’isola sono stati restaurati e trasformati in sale espositive, auditorium, biblioteche e sedi delle diversi Istituti e centri, parte della fondazione, che organizzano e promuovono mostre, convegni di studio e seminari. Nel 2011, l’isola è stata inoltre arricchita grazie alla creazione del Labirinto Borges.

Il labirinto più bello d’Italia: Labirinto Borges

Il Labirinto Borges è stato realizzato in occasione dei 25 anni dalla morte del celebre scrittore argentino, Jorge Luis Borges, su progetto dell’architetto inglese Randoll Coate in collaborazione con la Fundación Internacional Jorge Luis Borges e per volontà di Maria Kodama, vedova di Borges. Il labirinto è un omaggio al famoso racconto dello scrittore “Il giardino dei sentieri che si biforcano” e all’interno del suo percorso, lungo poco più di un chilometro, si possono individuare gli oggetti simbolici legati allo scrittore argentino e presenti in molte sue opere, come gli specchi, le clessidre, il bastone, la tigre, un enorme punto di domanda e infine le iniziali della vedova, Maria Kodama.

Le 3200 piante di bosso, alte novanta centimetri e raccolte in siepi, che compongono il labirinto, sono disposte in modo tale da creare il nome Borges per due volte, visibili perfettamente dall’alto. Infatti, fino ad oggi era stato possibile “visitare” il labirinto solo dalla terrazza del Centro Branca, parte della Fondazione, potendo apprezzare da qui la sua visione panoramica. Dall’11 giugno 2021 è invece possibile partecipare alle visite guidate, della durata di quarantacinque minuti, proprio all’interno del labirinto, il tutto accompagnati dalle musiche appositamente composte da Antonio Fresa, eseguite e registrate con l’Orchestra del Teatro La Fenice.

La visita al Labirinto Borges

Per poter visitare il Labirinto Borges sarà necessario prenotare anticipatamente sul sito della Fondazione. La visita ha una durata di quarantacinque minuti e il labirinto è aperto tutti i giorni, tranne il mercoledì, nei seguenti orari: 11.00; 14.00; 17.00; 18.00; venerdì sabato e domenica anche alle ore 19.00.