Anche l’atto di distruzione più scellerato, porta con sé il seme della rinascita!

La mazza si abbatte lentamente sulla statua della Dea Madre, mandandola progressivamente in frantumi. Gli studenti del Liceo Linguistico “Francesco Da Collo” di Conegliano sono visibilmente turbati dalla distruzione dell’opera d’arte che Claudio Carrieri, scultore e pittore di figure femminili, ha creato per la performance Aessenza, andata in scena domenica 28 aprile a Palazzo Zaguri a Venezia nella mostra “Da Kandinsky a Botero. Tutti in un filo”.

È questa la statua creata in onore dell’archeologo siriano Khaled al-Asaad, rapito e giustiziato dall’Isis per il rifiuto di svelare dove fossero nascosti i “tesori” di Palmira. “Uno studioso di fama mondiale che ha preferito sacrificare la vita piuttosto che rivelare dove avesse nascosto “i suoi” reperti preziosi, patrimonio dell’intera umanità, salvandoli dall’Isis, che spesso e volentieri vende opere di valore incommensurabile per finanziare le proprie attività”, sono queste le toccanti parole con cui lo ha ricordato Donatella Avanzo, curatrice di Palazzo Zaguri, nonché amica fraterna dell’archeologo siriano.

“Quello che si è compiuto domenica 28 aprile è un atto di pace - ha proseguito Avanzo - i frammenti dell’opera rimasti a Palazzo Zaguri sono a disposizione di chi voglia contribuire alla missione archeologica portata avanti da Daniele Morandi Bonacossi. Il professore di Archeologia del Vicino Oriente all'Università di Udine, è sceso in prima linea per salvare dalla furia jihadista il patrimonio artistico di quelle terre martoriate, scavando su un’area di tremila metri quadri nel Kurdistan Iracheno, lungo la linea del fronte con il Califfato”.

Qualora foste interessati all’iniziativa oppure, come ha fatto una coppia di turisti coreani innamorata non solo dell’idea del progetto, ma anche affascinata dalla possibilità di portare in patria un “vero pezzo d’arte italiana”, potete contribuire a questa causa con un’offerta, basta recarsi nella corte interna di Palazzo Zaguri per portare a casa con sé un pezzo della Dea Madre.