Dal 23 aprile fino al 27 novembre, riapre la 59esima edizione della Biennale di Venezia. La kermesse internazionale dalla evidente storicità e interamente dedicata alle arti visive e alle sperimentazioni artistiche contemporanee.

Le sedi espositive come di consueto saranno quelle dei giardini Napoleonici, dove insiste la presenza storica dei tanti padiglioni nazionali, e quelle dell’Arsenale. Quest'ultimo era il più ampio centro produttivo pre-industriale e qui diversi professionisti fabbricavano le navi della flotta dell’antica repubblica di Venezia.

Grazie anche alla successione di esposizioni, Venezia ha recuperato sempre più spazi: il Teatro alle Tese e il Teatro Piccolo Arsenale, il Giardino delle Vergini o anche le Sale d’Armi.

Un legame fortissimo tra Venezia e le novità del mondo dell’arte che si rinnova anno dopo anno e che permette alla città di diventare palcoscenico di linguaggi unici e capaci di aggirare le distanze tra i popoli, appiattendo le differenze. Una visita è super consigliata!

Il latte dei Sogni. Il progetto espositivo della 59esima Biennale di Venezia

Per quest’edizione la grande mostra ha come titolo “Il latte dei sogni”. Essa prende spunto dal libro di favole della scrittrice britannica Leonora Carrington, che ci mostra un mondo sovrannaturale nel quale la vita viene ricostruita attraverso l’immaginazione ed in cui è possibile diventare “altro diverso da sé”.

A curare questo grande progetto espositivo è Cecilia Alemanni che da anni si propone e realizza mostre in giro per il mondo. Già curatrice del programma di arte pubblica di New York “High line art” oltre che curatrice del padiglione Italia nella Biennale Arte del 2017.

La stessa Alemanni ci spiega e ci racconta che latte dei sogni è: “Un universo libero e pieno di infinite possibilità, ma è anche l’allegoria di un secolo che impone una pressione intollerabile sull’identità, forzando Carrington a vivere come un’esiliata, rinchiusa in ospedali psichiatrici, perenne oggetto di fascinazione e desiderio ma anche figura di rara forza e mistero, sempre in fuga dalle costrizioni di un’identità fissa e coerente".

Biennale di Venezia. Tutte le grandi novità 2022

La Kermesse come di consueto sarà ricca di novità e colpi ad effetto e vedrà in questa edizione alcune nazioni partecipare per la prima volta: parliamo delle nazioni africane dell’Uganda, della Repubblica del Congo e della Namibia oltre che quelle asiatiche del Nepal e del sultanato dell’Oman. Si arricchiscono così le presenze internazionali e i rapporti tra gli oltre 200 artisti presentati per questa edizione.

Ci sarà inoltre Piazza Ucraina, a cura di Borys Filonenko, Lizaveta German e Maria Lanko, curatori dello stesso padiglione Ucraino. Essa è una grande installazione dell’architetta ucraina Dana Kosmina che sarà allestita allo Spazio Esedra dei Giardini della Biennale.

Lo scopo di questo progetto è dare spazio alla comunità artistica del paese per esprimere solidarietà e vicinanza con la popolazione a poco tempo della devastante invasione da parte del governo russo.

L’idea dunque è quella di creare uno spazio che possa essere luogo di dibattito, dialogo e sostegno alla cultura e alla pace.

Il Padiglione Italiano. Storia della Notte e Destino delle Comete

Eccoci nel Padiglione Italia, che quest’anno inaugura una mostra personale dell’artista Gian Maria Tosatti dal titolo Storia della Notte e Destino delle Comete curata da Eugenio Viola.

Il padiglione è un vero e proprio viaggio nel tempo in un luogo "contemporaneo e sospeso". Da un piccolo accesso si entra in grandi ambienti abitati da grosse strutture industriali, dove si sente echeggiare Senza fine, brano di Gino Paoli, cantato da Ornella Vanoni del 1961.

Il visitatore attraverserà lo spazio in solitaria e in silenzio. L'istallazione ambientale così sovrasta il fruitore che si trova ad essere dominato dall'architettura del lavoro e allo stesso tempo affascinato da tutto ciò che essa rappresenta. Un padiglione di grande livello, tutto da conoscere e da scoprire. Venire a Venezia per incontrare l'arte contemporanea è senza dubbio una gran bella idea.