Quando si pensa a Venezia, l’acqua è la prima immagine che viene alla mente: circonda e attraversa la città, ed è sull’acqua che si basa la fama del capoluogo veneto.

Venezia è un’oasi nella Laguna e per gli sfortunati che ancora non l’hanno visitata, è difficile immaginare la presenza di grandi parchi e giardini verdi nei quali trascorrere giornate rilassanti sotto la luce del sole e circondati da aria pulita, lontani dall’affollamento turistico.

Sebbene la città non presenti alti livelli di smog nell’aria, un giardino pubblico diventa un luogo dove rifugiarsi tra alberi, piante, fiori ed immergersi nel verde per godere dei doni della natura, lontano dalle immense folle di turisti che ogni anno si concentrano nelle vie e nelle piazze più famose di Venezia.

La città è ricca di parchi che vale la pena visitare. In questo articolo vi accompagnerò in un itinerario tra le migliori attrazioni green della Serenissima.

Per raggiungere senza pensieri tutti questi meravigliosi parchi affidati al Venice Pass, un unico abbonamento che ti permette di accedere ai principali servizi di trasporto della città metropolitana di Venezia, con inclusi gli ingressi alle principali attrazioni turistiche.

5. Giardini della Biennale: i giardini Napoleonici

La prima tappa che voglio consigliarvi sono i Giardini della Biennale, anche conosciuti come Giardini Napoleonici. I giardini si trovano nel sestiere di Castello e rappresentano l’area verde più grande del centro storico di Venezia.

Come suggerisce il nome, l’area è una delle sedi dell’Esposizione Internazionale d’Arte, meglio conosciuta come Biennale.

Il parco nasce nel 1807 con il “Decreto portante vari provvedimenti a favore della città di Venezia”, un provvedimento attraverso il quale si stabiliva la necessità di creare aree verdi pubbliche. Sorge sulle macerie di una serie di chiese demolite per ricavare lo spazio necessario alla costruzione dell’area verde, e viene inaugurato nel 1812. Alla fine dell’800, il giardino viene diviso in due parti, una aperta al pubblico, l’altra concessa all’Ente Biennale che vi costruisce il Palazzo delle Esposizioni e 29 padiglioni espositivi che ancora oggi sono la peculiarità principale del giardino.

I padiglioni sono ideati e realizzati da celebri architetti, ogni edificio è dedicato ad una nazione che vi installa all’interno le proprie opere di rappresentanza in occasione della Biennale Mostra d’Arte e di Architettura

L'ingresso a questi Giardini è collocata la statua di Giuseppe Garibaldi, con alle sue spalle il garibaldino Giuseppe Zolli: a questa rappresentazione è legata una leggenda noir e misteriosa. Leggi qui per scoprirla.

4. Parco delle Rimembranze

Poco distante dai Giardini della Biennale, sull’Isola di Sant’Elena, si trova il Parco delle Rimembranze, noto anche come pineta di Sant’Elena.

Il vasto parco pubblico è il luogo ideale per una passeggiata in mezzo ai pini, lungo un percorso che costeggia il bacino di San Marco. Il giardino è attrezzato di bagni, pista di pattinaggio, campo da calcio, panchine, area giochi e rappresenta il luogo di ristoro ideale per famiglie e non solo.

Sono presenti inoltre diverse varietà di pini, tigli, farnie, lecci, aceri, olmi, ginkgo, cedri del Libano e palme.

3. Giardini Papadopoli

Nel sestiere di Santa Corce, nei pressi di piazzale Roma, si trovano i Giardini Papadopoli, storica area verde di Venezia.

Creati nel 1834 su commissione di Teresa Mosconi, moglie del conte Spiridione Papadopoli, in origine i giardini ospitavano specie arboree molto rare e la loro bellezza risiedeva nell’ordine e nella cura con la quale l’architetto Francesco Bagnara aveva ridisegnato il paesaggio naturale.

Durante la Prima Guerra Mondiale, i giardini subirono gravi danni a causa dei bombardamenti e negli anni ‘30 cambiarono completamente fisionomia in seguito alla costruzione di piazzale Roma.

Oggi il parco presenta una copertura arborea molto fitta per la presenza di specie sempreverdi come cipressi, cedri e lecci; è possibile imbattersi in bagolari, sofore, tigli, e querce. Sul lato meridionale del parco è presente il Giardino d’Inverno dell’hotel Papadopoli, progettato da Pietro Porcinai nel 1970.

2. Giardini Savorgnan

I Giardini Savorgnan si trovano nel sestiere di Cannaregio e rappresentano una delle aree verdi più spaziose della città. Il parco pubblico è un chiaro esempio dei tanti giardini che nel ‘600 si affacciavano sul rio di Cannaregio.

Un’insospettabile oasi immersa nell’ombra di platani e ippocastani e avvolta dal silenzio, il parco Savorgnan nasce come giardino privato di Palazzo Savorgnan, oggi sede dell’Istituto Tecnico per il Turismo.

Nato come orto botanico, nel 1826, il parco venne acquistato dalla famiglia Galvagna e venne ridisegnato come giardino paesaggistico. Il giardino fu esteso, vennero creati dei morbidi dislivelli nel terreno e furono piantati alberi di alto fusto.

Oggi il parco appartiene al Comune di Venezia ed è accessibile al pubblico. Un luogo perfetto per ripararsi dal trambusto della città e assaporare con gli occhi un piccolo gioiello green nascosto tra gli edifici. Tra le specie di piante più note è possibile riconoscere: bagolari, aceri, tigli, platano, ailanti ma anche tassi e lecci.

1. Giardini Reali

Concludiamo il viaggio con una delle aree verdi più centrali della città. Parliamo dei Giardini Reali di Venezia, situati tra Piazza San Marco e l’omonimo bacino.

La storia dei Giardini Reali ha origine nel 1807 quando Napoleone diede il via al progetto di riforma dell’Area Marciana con l’intenzione di adibire le Procuratie Nuove a sede della Corona e di includervi un ampio area verde.

Il progetto dell’architetto Mezzani prevedeva la realizzazione di un giardino all’italiana che affacciasse sul bacino di San Marco. Con la caduta di Napoleone e il ritorno degli austriaci, i Giardini Reali subirono una serie di cambiamenti: vennero inseriti due boschetti ai margini del parco e vennero creati due viali alberati che riflettevano la moda del giardino all’Inglese.

In tempi più recenti, purtroppo i Giardini hanno attraversato un periodo di declino dovuto alla scarsa manutenzione, sfociata in uno stato di abbandono della struttura. Nel 2019, grazie all’intervento del Comune e della Venice Garden Foundation, il parco pubblico ha subito l’intervento di restauro paesaggistico, architettonico e botanico che ha donato nuova linfa ad una delle oasi green più belle e preziose di tutta Venezia.

I Giardini Reali sono tornati ai fasti di un tempo dopo che per tanti, troppi anni avevano smesso di splendere a causa dell’incuria e della cattiva gestione. Ora che sono nuovamente aperti, l’imperativo è: non lasciarsi sfuggire l’occasione di visitarli.