Dopo il commovente debutto della settantasettesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia con l’omaggio a Ennio Morricone e il Leone d’oro alla carriera conferito a Tilda Swinton, il secondo giorno dà il via al concorso con due interessanti film firmati da due registe: Amants di Nicole Garcia e Quo Vadis, Aida? di Jasmila Žbanić. Ancora grande spazio per Tilda Swinton, protagonista di The Human Voice, cortometraggio fuori concorso di Pedro Almodovar.

Proprio la Swinton ha aperto la giornata di festival con una Masterclass in cui ha parlato a ruota libera del suo rapporto con i registi, con il mondo del cinema sia nella sua dimensione autoriale che mainstream. Dal rapporto solidale con Derek Jarman alla magia ritrovata grazie a Luca Guadagnino col quale ha stretto un significativo rapporto di amicizia. Secondo l’attrice, la vita di un artista e la sua carriera non possono essere scisse, registi come Jim Jarmush, Wes Anderson, Jarman e Guadagnino con i quali ha collaborato più volte, sono in primis degli amici con i quali esiste un reale rapporto confidenziale al di fuori del mondo lavorativo. Infine, l'artista ha parlato della sua carriera alquanto eclettica invitando tutti gli amanti del cinema a non comportarsi come degli “snob” nei confronti dei blockbuster e del cinema mainstream perché spesso la linea che divide i due generi è più sottile di quanto sembri. Tilda Swinton si conferma uno dei volti più importanti del cinema mondiale e ogni sua dichiarazione contiene un messaggio importante per il bene di tutti. Non manca l’omaggio al collega Chadwick Boseman, scomparso di recente.

Finita la Masterclass è tempo ancora di red carpet per Tilda Swinton, questa volta accompagnata da Pedro Almodovar in occasione della proiezione di The Human Voice, il cortometraggio in lingua inglese diretto dal premio Oscar spagnolo. La pellicola è un adattamento di un’opera teatrale di Jean Cocteau del 1930 ed è a tutti gli effetti un esercizio di stile in cui Almodovar si diverte a giocare con la diva e con la finzione scenica: "Questo testo di Cocteau mi ha sempre affascinato”, dice il regista in conferenza stampa, “tanto che compare anche nel mio 'La legge del desiderio', in una scena molto breve, e in 'Donne sull'orlo di una crisi di nervi'. Questa telefonata che non arriva mai e questa donna sola, assieme a un cane anche lui abbandonato, è una situazione drammatica che mi ha sempre interessato moltissimo". “Certo“, continua il regista per la prima volta impegnato in un film totalmente in inglese, "Dovevo appropriarmi del testo come aveva già fatto Rossellini con protagonista Anna Magnani, ma volevo farlo in modo diverso, quasi opposto, in tutta libertà rispetto a Cocteau. Volevo insomma riscrivere il testo come fosse un duello". Girato in poco tempo, subito dopo la fine del lockdown dovuto alla pandemia globale, The Human Voice è il risultato di un connubio riuscito tra Almodovar e la celebratissima attrice inglese che buca lo schermo per circa mezz’ora con un monologo impeccabile. L'opera rappresenta la complicata rottura di un rapporto d'amore. La donna, dopo essere stata lasciata, telefona al suo amante che ama ancora. Quella interpretata da Tilda Swinton in The Human Voice è una donna sull'orlo dell'abisso che si trova a vivere le conseguenze del rischio di lasciarsi andare all'amore ma il rischio è una parte imprescindibile di questo sentimento.


Amants di Nicole Garcia è il film che inaugura la sezione dedicata al concorso ufficiale di Venezia 77. “Lisa e Simon sono giovani, belli e innamorati. Quasi troppo bello per essere vero. Ma sulla loro strada c’è la morte, che distrugge l’idillio. È un incidente, ma Simon non chiama i servizi di emergenza. Come il Lord Jim di Conrad, Simon fugge in un remoto angolo della Terra; spera di mettere a tacere il senso di colpa ma questo lo segue, gli dà la caccia e lo divora, impedendogli una vita normale. Tre anni dopo, incontra per caso Lisa nell’Oceano Indiano, nell’albergo dove lui lavora e dove lei è ospite insieme al ricchissimo marito, Léo Redler. Lisa, alla fine, è l’unica che riesce a sfuggire alla stretta di questa favola cupa". Questa è la sinossi del film con protagonista la parigina Stacy Martin scoperta da Lars von Trier in Nympohomaniac. A metà strada tra un thriller e un noir, Amants è diviso in tre capitoli, di cui soltanto il primo ha suscitato l’entusiasmo dei critici mentre gli altri due hanno diffuso un’amara sensazione di insoddisfazione tra gli spettatori che non hanno apprezzato la mancanza pressoché totale di spessore caratteriale e drammatico dei personaggi.

Quo vadis, Aida? è il secondo film in concorso della giornata, diretto dalla bosniaca Jazmila Zbanic e racconta la vergogna europea dell’eccidio di Srebrenica del luglio 1995 quando più di 8 mila musulmani vennero uccisi dall’Esercito della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina, messo su schermo attraverso gli occhi di una donna in lotta contro il resto del mondo. Aida, maestra elementare che fa da interprete tra la sua gente e i vertici dell'ONU di stanza a Srebrenica, deve trovare il modo di mettere al sicuro suo marito e i due figli. Coraggio, disperazione, dolore sono le parole chiave che riassumono al meglio le emozioni che il film intende trasmettere allo spettatore. Žbanić bada all'essenziale e rievoca il massacro di Sreberenica con rigore quasi cronachistico. Nessun virtuosismo nella messa in scena ma soltanto l’essenziale rievocazione di un evento tragico vecchio di soli 25 anni che ha segnato la vita di intere generazioni di famiglie e di cui si parla in maniera fin troppo esigua. Una pungente critica al ruolo dell'ONU, spettatore inerme di un massacro al quale si è opposto a fatica. A differenza di Amants, Quo vadis, Aida? conquista il pubblico in sala e conferma l'interesse verso Jasmila Zbanic, regista produttrice e sceneggiatrice che ha già conquistato l'Orso d'oro a Berlino nel 2006 con Il segreto di Esma.

Non c’è festival senza i red carpet dei vip. Il lato mondano di Venezia si è sempre affiancato a quello artistico ed ecco che si vede arrivare al Lido la modella Georgina Rodriguez, fidanzata del celebre calciatore Cristiano Ronaldo giunta in Laguna per partecipare alla proiezione del corto di Almodovar, poi è il turno del vincitore di Sanremo 2020 ovvero il cantante Diodato che qui alla Mostra ha ritirato il premio Soundtrack Stars Award speciale, dedicato quest'anno a Ennio Morricone, poco dopo è arrivata Mădălina Diana Ghenea.

A domani con il Giorno 3 di questa Venezia77.