Quello che ci approssimiamo a vivere sarà senza dubbio un Natale molto diverso, che nessuno di noi scorderà mai.

Sarà un Natale un pò più freddo per la lontananza da molti cari e l'assenza di baci e abbracci, un contatto che questa pandemia ci ha orrendamente strappato. Abbiamo bisogno di calore e di speranza. E quale miglior risposta a questo bisogno se non la luce? E a Venezia questo Natale 2020 sarà di luce per illuminare il momento scuro che stiamo vivendo, per portare la speranza di ritorno a quella normalità che tutti bramiamo.

Sarà la luce a portare magia, in una sorta di spin off che spegnerà la tristezza per accendere la serenità.


Il Natale di luce di Venezia

Venezia accoglie il Natale vestendosi di luce.

E quando si parla di luce a Venezia non si scherza mica, perchè la presenza dell'acqua duplica l'effetto caldo e ovattato delle luci che in essa si riflettono, restituendo sfumature e colori magici. Una magia vera che solo in questa città è possibile.

Per questo 2020 la città mescola la sua storia millenaria con la tecnologia più moderna.

A Piazza San Marco è stato istallato un albero di Natale davvero molto diverso da quelli che hanno illuminato le festività degli anni precedenti: si tratta della nuova opera di Fabrizio Plessi, già presente sulla facciata del Museo Correr con L'Età dell'Oro, che darà luce al Natale veneziano fino al 6 Gennaio 2021. Collocato a pochi passi dal Bacino di San Marco, tra la Colonna del Leone Alato e quella di San Teodoro, dove ai tempi della Serenissima di decapitavano i malfattori, è un albero bidimensionale, realizzato con il montaggio di 80 moduli che emettono luce a led dorata in continuo movimento, come l'acqua della Laguna che arriva a lambirlo. Come le acque agitate in cui ognuno di noi naviga in questo periodo. Ma questo perenne moto vuole simboleggiare anche la dinamica delle relazioni tra popoli, tra persone che sono state alla base della crescita del mito della Serenissima. Un omaggio alla città, quindi, quello di Plessi, che non ha mai nascosto il suo amore per Venezia.


Pensato come un moderno e contemporaneo mosaico, si ispira ai quelli storici e dorati che arricchiscono la vicina Basilica di San Marco, imponendosi come trade d'union tra ieri e oggi, tra presente e passato. L'artista lo ha definito "emozione spirituale che si esprime nell’unico linguaggio possibile oggi, permettendoci di raggiungere gli altri pur nella distanza fisica. Una scultura evocativa che sta a dimostrare come, ancora una volta, sarà la luce dell’arte ad indicare la strada per superare insieme questi tempi bui".

Il bagliore emesso è molto forte e riesce ad invadere tutto lo spazio compreso tra Palazzo Ducale e la Libreria Marciana.

Ma basterà questa tecnologica e moderna luce a scaldare questo freddo e strano Natale? Non ne sono certa. Forse questo Natale, proprio perchè così insolito, fatto di distanze e mancanze, di rinunce forzate, meritava un abbraccio maggiore, un calore che questa opera, fredda nel suo essere meravigliosa, non ha saputo donargli. Non ha saputo donarci.


Tutt'altra storia l'istallazione al Ponte di Rialto. Il cuore pulsante della città, il suo vero emblema, per questo Natale si trasforma in un libro di storia, che narra le pagine più belle del passato di Venezia. Il marmo bianco del ponte diventa una tela su cui vengono proiettate immagini colorate che ripercorrono fatti e personaggi che hanno contribuito alla grandezza della Serenissima: dall'importanza dei traffici commerciali col mondo d'Oriente, alla mescolanza con popoli ed etnie sconosciute, fino ai grandi protagonisti dell'arte e dell'architettura che hanno reso, con la loro arte, Venezia la città più bella del mondo.

Questa istallazione si pone anche come un anello di congiunzione tra questo Natale e le celebrazioni per i 1600 anni dalla fondazione della città, come ha commentato Luigi Brugnaro, Sindaco della città: "Tradizione e innovazione sono le parole chiave di Venezia, tanto più per questo Natale 2020 in cui il gioco di proiezioni e dissolvenze che illumineranno il Ponte di Rialto vanno proprio in questa direzione. La Città, nonostante i mesi bui che sta affrontando, vuole ripartire e l'avvio, anche attraverso questa installazione, delle celebrazioni per i suoi 1600 anni, dimostra la sua forza resiliente. Per questo vedere uno dei simboli della città diventare protagonista di questo Natale rappresenta un importante omaggio alla storia di tutti i veneziani. Immagini che sicuramente faranno il giro del mondo per raccontare una città che continua a vivere e sarà pronta ad accogliere nuovi visitatori".


Le proiezioni verranno ripetute più volte, come un piccolo vero cortometraggio, a partire dal tramonto, quando si spegne la luce naturale.

Ancora una volta Venezia ci dimostra come l'arte non solo possa unire anche a distanza, ma diventa un vero e proprio faro che illumina la strada di ognuno di noi verso un futuro migliore.


A Burano Gesù Bambino nasce sull'acqua

In un luogo che ha come elemento principale l'acqua, è quasi normale che anche Gesù Bambino nasca sull'acqua.

Ed è così che è sorta la Natività al largo della colorate isola di Burano: un presepe in legno che emerge dalle acque della Laguna Nord e si copre col cielo assolato di giorno e stellato di notte. Lo sfondo della grotta sono Murano e Venezia. Una poesia di immagini che sono questa città può regalare.


Questa affascinante opera è stata realizzata da Francesco Orazio, fruttivendolo per professione e artista visionario per passione, che ha realizzato le 60 sagome che compongono la composizione e che sono state ben piantate sul fondo della Laguna con dei paletti. "Per un paio di ore al giorno" spiega Orazio "i piedi delle statue sono esattamente al livello dell’acqua".

Un effetto magico e poetico, perchè è della bellezza di cui dobbiamo nutrirci.


Il Natale di rinascita di Mestre

Quello che Mestre si appresta a vivere sarà un Natale di rinascita, illuminato dalle "luci di speranza, solidarietà e vicinanza": queste le parole di Luigi Brugnaro che ha acceso le illuminazioni della città. E come dargli torto? In un momento in cui la vicinanza spaventa, ci è addirittura proibita, cercare di essere tutti solidali è una vera necessità. Vestire la città a festa non è dimenticare il periodo che viviamo, ma è cercare di infondere speranza per un futuro prossimo più sereno, di portare serenità e gioia in un anno fatto di grandi preoccupazioni.

E anche a Mestre questo messaggio viene diffuso con la luce. A farla da padrone è sicuramente Piazza Ferretto: il salotto della città è stato illuminato da un gigantesco albero tradizionale alto ben 17 metri, con una base tanto ampia che è stato possibile ricavare al suo interno un tunnel di luci intermittenti che permette di passare da un lato all'altro. Farà senz'altro la gioia dei più piccini e degli instagrammers più incalliti alla ricerca dello scatto perfetto da postare.

Il resto della Piazza sarà impreziosito da luci sospese che creeranno un vero e proprio cielo stellato che illuminerà anche le notti più buie. Da qui le luminarie si estenderanno lungo le vie principali del centro, fino ad arrivare a quelle più periferiche, per un totale di circa 20 chilometri di strade per vestire a festa la città e restituire ai cittadini un caloroso spirito natalizio.


Natale a Padova: una città di stelle che non spegne la magia

A Padova la magia del Natale non si spegne!

La città, nel rispetto della normativa anticontagio e della sicurezza per cittadini e visitatori, ha acceso le sue luminarie, a cui ha poi affiancato delle videoproiezioni che rendono omaggio a due grandi personaggi che di stelle se ne intendono davvero: Giotto e Galileo Galilei.

Così le facciate di alcuni palazzi del centro storico si trasformeranno in tele di arte digitale, dove saranno proiettate animazioni ispirate ai due grandi "astri" che hanno fatto la storia della città. Un viaggio poetico e affascinante che unisce pittura e scienza, sentimento e ragione, e che trasformerà edifici reali in incantevoli animazioni virtuali. I palazzi interessati da questo videomapping saranno Palazzo Moroni, Palazzo della Ragione lato Piazza delle Erbe, Palazzo del Capitanio, Loggia della Gran Guardia su Piazza della Signoria, Palazzo del Monte di Pietà su Piazza Duomo, Palazzo dell'Inps su Piazza Insurrezione.

Gli spettacoli avranno inizio tutti i giorni fino al 6 Gennaio 2021 alle 17:30 e saranno ripetuti ogni 30 minuti.

E fino al 6 Gennaio la città sarà protagonista anche della rassegna Presepiando, tradizione immancabile degli ultimi anni: le botteghe e i negozi delle vie del centro ospiteranno una selezione di presepi della collezione di Elena Turci. Circa 200 esemplari dai primi del Novecento fino ai nostri giorni provenienti da ogni angolo di mondo, che raccontano come i popoli vedono la natività. Diversissimi i materiali utilizzati come il vetro ed il cristallo, ma anche la terracotta e il bambù per quelli provenienti dalle parti più povere del pianeta, a cui si contrappongono quelli preziosi e opulenti in oro e madreperla. Un viaggio nel significato più profondo del Natale: la nascita di Cristo. 

Il Natale incantato di Treviso

Il Natale 2020 di Treviso sarà incantato, per trasportare cittadini e visitatori nell'atmosfera ovattata che questo periodo merita. 

Il centro storico è arricchito da 5 monumentali alberi che sono stati accesi simultaneamente a sorpresa: un modo per evitare affollamenti non sicuri, ma anche per regalare un effetto di inaspettato che reca gioia nella sua improvvisazione.

Il cuore di questo Natale 2020 sarà la Loggia Incantata, simbolo di Treviso trasformata in un giardino all'italiana, è accesa da mille luci calde e dorate, dove saranno poi collocati dei maxi schermo, come in altre zone della città, dove andranno in scena le esibizioni di artisti trevigiani e i messaggi di auguri dei personaggi più rappresentativi della "trevigianità". Confermata la Via dei Presepi, che dal 26 Dicembre fino al 10 Gennaio 2021 nelle principali chiese della città esporrà incredibili e monumentali natività.


Lo abbiamo detto mille volte e altrettante lo abbiamo sentito: sarà un Natale diverso. E allora quello che possiamo fare è trasformare questa festività insolitamente diversa in un Natale quanto più normale è possibile, come se tutto fosse "come prima", perchè nonostante tutto è Natale.

E che un buon Natale per tutti sia!