Un progetto nuovo all'interno di un luogo della storia centenaria

Render dello Spazio Berlendis
Concepito dall’idea e dalla passione di una madre e di una figlia, Emanuela Fadalti e Matilde Cadenti, già esponenti del settore artistico-culturale del panorama Veneziano e titolari della galleria "Marignana Arte" aperta nel 2013 situata nel sestiere di Dorsoduro alle spalle della Punta della Dogana, lo Spazio Berlendis sorge come un luogo d’arte fuori da ogni schema, circondato da ciò che un tempo erano le arti portanti della storia Veneziana. La crisi sanitaria del 2020, che ha messo a dura prova il settore turistico e conseguentemente il ramo artistico e culturale, non ha scoraggiato la realizzazione di un progetto definibile come "una start-up dell’arte": i lavori nel corso dei mesi non si sono interrotti e termineranno per marzo 2021, mese durante il quale potrebbe essere prevista l’apertura (pandemia permettendo) dello Spazio Berlendis, nome derivante dall’omonima Calle mediante il quale, presumibilmente, sarà possibile accederci.
Cosa esporrà lo Spazio Berlendis?

Lo Spazio Berlendis accoglierà mostre, convegni e concerti, ponendosi come un luogo di variegato interesse capace di avvicinarsi ad un pubblico di ogni tipo di età e personalità. L’ambizioso pensiero, tramutatosi in sviluppo, parte da una volontà di realizzare uno spazio a Venezia aperto all’esposizione, che sia in grado di porsi come un ponte adatto alla produzione e alla collaborazione con esponenti artistici nazionali ed internazionali. L’inusuale e visionaria caratteristica dello Spazio Berlendis sposa il luogo sul quale si estende: 300 mq di superficie e 250 mq di pareti espositive. Non sono stati ancora anticipati i nomi degli artisti che esporranno presso la galleria, ma risulta facile definire il target al quale intende rivolgersi: l’intenzione delle titolari è quella di accogliere nuovi stili artistico-culturali diversi dalla galleria Marignana Arte che si concentra solo di arte contemporanea, a differenza dell’atteso Spazio Berlendis destinato a visual artists, musicisti e designer. L’idea è quella di dirigere Venezia verso un luogo di cultura nuovo, fresco, europeo, qualcosa che manca: "una scatola neutra con grande personalità che lascia spazio all’opera artistica senza creare contrasti e competizioni." Filippo Caprioglio, l’architetto che ha curato il progetto, definisce lo Spazio Berlendis come "un padiglione in pieno centro storico senza trovarsi alla Biennale." Il progetto è partito a febbraio 2020, prima che si pensasse che l’Italia potesse entrare in lockdown totale, e prima che si pensasse che dopo un anno risulta ancora presto e difficile riprendersi. I lavori effettivi, iniziati al termine di una primavera che ha lasciato spazio ad un'estate più libera, hanno messo a dura prova chiunque abbia partecipato alla realizzazione: la locazione storica ha comportato comunque un'attenzione particolare nella gestione delle pratiche con il Comune e con la Soprintendenza Archeologica, di belle arti e paesaggistica di Venezia, ma l’idea è sempre stata studiata come un luogo di esperienza e di creazione, capace di far convergere zone di luce naturale con spazi bui artificiali a seconda della necessità: un luogo fluido e flessibile, in grado di conciliare l’esigenze di ogni artista.
Come raggiungere Spazio Berlendis

Lo Spazio Berlendis sorge sulla sponda del Rio dei Mendicanti, all’estremità est del Sestiere di Cannaregio affacciandosi sulla Chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti del sestiere di Castello, accanto allo Squero Vecio, un meraviglioso luogo di tradizione millenaria nel quale la storia del passato si intreccia con l’amore per la voga veneta. Non è stato ancora rivelato l’ingresso della galleria, ma si presuppone sia presso Calle Berlendis da cui prende il nome o, contrariamente, su Calle del Squero. A pochi passi dal Ponte Fondamente Nove dal quale sarà possibile scorgere l’isola di San Michele, lo Spazio Berlendis sorge su un’area lievemente limitrofa e poco turistica, sede di aziende di forniture artigianali. La data di apertura non è stata confermata, ma la volontà di inaugurare il progetto fa ben sperare che, se le possibilità ci saranno, avverrà nel breve periodo di tempo successivo al termine dei lavori previsti per marzo.
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